La proposta fatta – a tempo (e anche supplementari e calci di rigore) probabilmente scaduto – dal sindaco di Portoferraio Tiziano Nocentini di nominare come presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano il suo vicesindaco ed ex sindaco Claudio De Santi, sarebbe patetica se non fosse grave verso la Comunità del Parco che ha indicato tre nomi – Foresi, Marini e Vagaggini – due dei quali sponsorizzati fino a ieri dallo stesso Nocentini.
Infatti, il Nocentini è tra i 5 sindaci firmatari della lettera a favore della candidatura dell’ex sindaco di Marciana Luigi Vagaggini che ora scarica senza nemmeno dir grazie, e tutti sanno che è Nocentini ad aver indicato l’ex vice-sindaco di Portoferraio Roberto Marini solo per far fuori il possibile inserimento nella terna dell’ex sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti.
La candidatura De Santi, evidentemente tenuta in frigo in Biscotteria mentre la calura metereologica e politica faceva avvizzire tutte le altre, per Marini è ancora più umiliante: è stato una parentesi rosa tra la frase “ti abbiamo preso per il culo”. Trattato come una specie di salvietta usa e getta per darsi un po' di belletto di orgoglio elbano.
La cosa abbastanza indecente è che per giustificare questa clamorosa giravolta Nocentini non solo si deve inventare “anni di lavoro all’interno delle aree protette” da parte di De Santi dei quali nessuno ha cognizione e ricordi, ma lo trasforma anche in elbano purosangue pur venendo egli da Firenze. Perché i fiorentini di sinistra restano cattivi in eterno, se sono di destra sono arcangeli ribattezzati, addirittura diventano magicamente “la soluzione che il territorio attende per proiettarsi verso una gestione delle aree protette in linea con le aspettative dei cittadini”, che poi sarebbe la soluzione amata da logge e conventicole.
Eppure, il De Santi non sembra aver lasciato un ricordo indelebile nel suo effimero passaggio da sindaco di Rio Elba, mentre a Portoferraio sta dimostrando di essere un rissoso sfasciacarrozze e un pessimo battutista senile. A questo punto, se alla presidenza del Parco ci dobbiamo mettere un incompetente fiorentino di Fratelli d’Italia al posto di un incompetente pisano, forse ci conviene tenerci il sindaco di Terricciola, che almeno è uno sconosciuto.
Comunque, Nocentini conferma che lui e la politica hanno un rapporto molto problematico: piantare un casino simile a fine corsa, bruciare candidati rispettabili come fossero cartaccia da macero, non solo è umanamente deplorevole ma indica una furbizia che crede di essere strategia e che alla fine è solamente l’eterna propensione dei sindaci elbani a farsi male da soli. La vocazione all’inconsistenza mascherata da “colpo di genio”. Il peggio della politica manovriera, il contrario della politica popolare.
Nocentini ha tirato fuori dal cilindro il coniglio De Santi e ha fatto sparire Marini, Vagaggini e Foresi con un gioco di prestigio che nemmeno Mandrake. E se Nocentini è Mandrake, De Santi è il suo fedele Lothar.
E’ lo stesso cilindro – o forse cappuccio - magico dove Nocentini ha fatto scomparire assessori e consiglieri, deleghe e delegati e l’intera ectoplasmatica amministrazione comunale. Magie come queste rischiano di far scomparire anche quel che rimane della credibilità della destra elbana, che o tace e acconsente o mugugna e fa danni. E il Nocentini, ormai non è nemmeno più il sindaco di Portoferraio, è l’Houdini de Noantri. Una leggenda vivente.
Capo Liberum